Il titolo Tesla ha registrato un impressionante rialzo del 40% a partire dalla chiusura del 5 novembre, passando da 250 dollari per azione a un massimo di quasi 360 dollari. Questo movimento ha fatto schizzare la sua capitalizzazione di mercato da circa 807 miliardi ad oltre 1150 miliardi di dollari. Attualmente, il titolo ha lievemente ritracciato, scambiando intorno ai 330 dollari prima dell’apertura dei mercati di oggi, giovedì 14 novembre.
La spiegazione più immediata sembra essere la vittoria di Donald Trump alle elezioni, accompagnata dalla decisione di assegnare a Elon Musk un ruolo chiave come revisore della spesa pubblica. Tuttavia, possiamo affermare che, sebbene questa notizia sia stata la scintilla iniziale del rialzo, non rappresenta la vera ragione del movimento di mercato.
Prima di approfondire la nostra analisi sulla reale causa di questo rally, vogliamo condividere alcune informazioni rilevanti riguardo le transazioni effettuate dagli insider sul titolo Tesla.
Possiamo dire che Elon Musk non ha venduto neppure una singola azione durante questo periodo. Attualmente, Musk detiene circa 715 mila azioni Tesla, una partecipazione significativa (circa il 20%) considerando che il totale delle azioni in circolazione è di circa 3,65 milioni. Questo dato emerge dai documenti ufficiali depositati presso la Securities and Exchange Commission (SEC), che regolamenta l’acquisto e la vendita di azioni da parte degli insider negli Stati Uniti.
Infatti, in qualità di CEO e principale azionista di Tesla, Elon Musk è soggetto a rigide normative imposte dalla SEC. Queste prevedono che dirigenti, membri del consiglio di amministrazione e azionisti con una partecipazione superiore al 10% debbano comunicare pubblicamente ogni loro transazione.
Pertanto, Musk non può comprare o vendere azioni Tesla senza notificare tali operazioni, che vengono rese accessibili al pubblico attraverso i documenti ufficiali.
Detto questo, possiamo scartare l’ipotesi più comune e apparentemente logica, secondo cui Musk avrebbe speso centinaia di miliardi di dollari per questa campagna elettorale, vendendo poi una piccola parte delle sue azioni a questi prezzi per rientrare delle spese.
A vendere, però, sono stati alcuni membri del consiglio di amministrazione.
Nello specifico, vediamo che Kathleen Wilson-Thompson, membro del consiglio di amministrazione di Tesla, ha dapprima riscattato le sue opzioni call (stock option assegnate da Tesla stessa), che le davano il diritto di acquistare azioni Tesla a circa 15 dollari l’una. Successivamente, ha proceduto alla vendita di tutte queste azioni, pari a 100.000 unità, al prezzo di 346 dollari l’una l’11 novembre, per un controvalore di quasi 35 milioni di dollari.
Non ci è però dato sapere se questa vendita fosse già programmata. Infatti, per evitare conflitti di interesse e l’uso improprio di informazioni privilegiate, gli insider possono adottare piani di trading predefiniti, noti come piani 10b5-1. Questi strumenti consentono di programmare in anticipo le transazioni azionarie, riducendo il rischio di accuse di insider trading.
Ma veniamo a noi: perché tesla è salita così tanto? Perché un movimento così palese è avvenuto quando sappiamo che i mercati sono per natura controintuitivi?
La risposta è che, questa volta, il movimento rialzista era troppo palese. Anche le cosiddette mani deboli, subito dopo le elezioni, si sono posizionate short. Un’immagine presa da SeekingAlpha, una piattaforma dove si possono anche condividere analisi su diversi titoli quotati, mostra che le ultime quattro analisi degli utenti (spesso analisti) indicavano tutte una direzione ribassista per Tesla:
Quando una moltitudine di persone adotta una determinata visione su un titolo, quella visione tende a non avverarsi. Quasi mai.
La controintuitività del mercato, in questo caso, non si è collocata nel secondo livello di pensiero, come accade di solito, ma nel terzo livello.
Per semplificare:
Primo livello di pensiero: Trump ha vinto, Musk ha vinto, quindi Tesla salirà. (Previsione già scontata).
Secondo livello di pensiero: Trump ha vinto, Musk ha vinto, tutti pensano che Tesla salirà, quindi scenderà.
Terzo livello di pensiero: tutti pensano che il titolo scenderà, quindi salirà.
Ecco, questa volta anche le mani deboli erano giunte al secondo livello di pensiero e quindi si è sviluppato il terzo. La realtà poi non è così semplice, ma se vogliamo trovare una causa “sociologica” di questo movimento, potrebbe essere questa.
Con il senno di poi è tutto più chiaro. Dobbiamo però ammettere che noi stessi, in primis, non siamo riusciti a prevedere che la massa si sarebbe posizionata sul secondo livello di pensiero. Questo dimostra come l’aspetto previsionale, anche in un contesto sociologico dei mercati, risulti spesso marginale.
Alla fine, non puoi mai sapere con certezza dove andrà un titolo nel brevissimo termine, né quali siano le cause reali dietro i movimenti di mercato. Puoi provare ad attribuire una motivazione, ma nessuno te la confermerà mai in modo definitivo.
In questi casi la differenza la fa la misura dell’esposizione dell’investimento o della speculazione di breve termine rispetto al nostro portafoglio ed alla nostra soglia di avversione alle perdite. Oltre che, ovviamente, alla capacità di gestione della posizione.
Noi condividiamo l’opinione di molti analisti sul fatto che una vittoria di Trump non modifichi il valore intrinseco di Tesla.
Tuttavia, dobbiamo domandarci come gli speculatori vedono Tesla nel breve termine. A loro, spesso, non interessa il valore intrinseco, ma sfruttano i momenti di irrazionalità dei mercati per ottenere profitti.
Concludiamo dicendo che Tesla, nel breve termine, può muoversi in qualsiasi direzione. Siamo però piuttosto sicuri che il titolo subirà un ritracciamento significativo. Chi ha assunto posizioni short o ha venduto Tesla dal proprio portafoglio potrebbe avere l’opportunità di riacquistarla sotto i 300 dollari nel giro di poche settimane.
Questo discorso potrebbe sembrare distante dal tema della borsa, ma è proprio il connubio tra analisi fondamentale e psicologia degli investitori che costituisce la base delle nostre analisi in Cristail. Capire la dinamica tra valore intrinseco e comportamento di mercato è essenziale per interpretare e sfruttare i movimenti dei titoli, specialmente in un contesto di forte speculazione come quello attuale.