Ieri si è tenuto il discorso di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Stamattina i futures americani sono positivi, ma questo ha poco a che vedere con il discorso di ieri. L’insediamento di Trump alla Casa Bianca era già scontato dai mercati fin dall’esito delle elezioni di novembre.
Un argomento che vale la pena approfondire, soprattutto per mettere in guardia i meno esperti del settore, riguarda le criptovalute (o meglio, i token) lanciati dalla famiglia Trump a loro “supporto”.
Innanzitutto, sconsigliamo vivamente di seguire la massa che sta acquistando queste meme coin. Coloro che guadagnano realmente da questo tipo di speculazioni sono persone con profonde conoscenze, non solo sul funzionamento delle criptovalute, ma soprattutto in grado di prevedere i movimenti e gli annunci strategici (insider). Questi annunci spesso influenzano significativamente il mercato, e chi li conosce in anticipo può trarne grande vantaggio.
Il Presidente, la First Lady, Elon Musk e altre figure di rilievo hanno un seguito enorme su X (ex Twitter), e sono capaci di orientare le masse verso specifiche azioni sfruttando il fenomeno noto come FOMO (Fear of Missing Out, ovvero la paura di perdere un’opportunità). Tuttavia, queste figure agiscono spesso in anticipo rispetto alle masse, essendo loro stesse le promotrici degli eventi che influenzano il mercato. Per questo motivo, sconsigliamo di seguire queste speculazioni senza un’adeguata conoscenza del settore.
È importante chiarire che i token “TRUMP” e “MELANIA” non sono vere criptovalute. Le criptovalute possiedono una propria blockchain (registro dei blocchi), mentre i token si appoggiano a reti già esistenti.
Nel caso del token “TRUMP”, solo una piccola percentuale di tutta l’offerta disponibile (il 20%) è stata emessa il giorno del lancio, mentre il restante 80% sarà sbloccato gradualmente nei prossimi mesi. Questo 80% è detenuto dalla società che ha lanciato il token: la CIC Digital LLC, affiliata della Trump Organization, in collaborazione con Fight Fight Fight LLC, co-proprietaria di CIC Digital.
La società di Trump, al momento, non può vendere i token detenuti (pari all’80% dell’offerta totale), poiché sono bloccati come previsto dal piano di emissione. Tuttavia, analizzando le transazioni registrate sulla blockchain, è evidente che numerosi acquisti (e poi vendite dopo il grande rialzo) sono stati effettuati sul 20% dell’offerta disponibile prima degli annunci su X che hanno causato un aumento vertiginoso del valore delle memecoin.
Inoltre, osservando il portafoglio che detiene l’80% dei token TRUMP bloccati, emerge che possiede diversi altri token non ancora listati sui principali exchange. Questi token condividono un elemento in comune: sono tutti “meme token”, progettati per creare una sorta di comunità attorno ad essi, sostenuta più dal piacere di farlo (e dalla speranza di guadagnare) che da un reale valore intrinseco (inesistente).
È plausibile che questi nuovi token potrebbero essere promossi in futuro dagli stessi account che hanno pubblicizzato TRUMP e MELANIA. Attualmente, però, questi token sono acquistabili solo su exchange minori e va notato che la blockchain su cui si appoggiano (SOLANA) è congestionata in questo momento e le transazioni sono possibili solo pagando commissioni elevate per avere priorità.
I token sono moltissimi e ci sono tutti i principali membri della famiglia Trump, oltre che qualche intruso…come ad esempio Putin. Potete vederli tutti qui: LINK
Tutta questa situazione è resa possibile dalla mancanza di regolamentazione del mercato cripto, che non è soggetto alle rigide norme contro l’insider trading o l’aggiotaggio (manipolazione di mercato). Tuttavia, se ci trovassimo in un mercato regolamentato, operazioni di questo tipo costituirebbero un evidente crimine finanziario
Da segnalare, inoltre, che con l’insediamento del presidente Trump, l’ex presidente della SEC (Securities and Exchange Commission), Gary Gensler, noto per il suo approccio particolarmente severo nei confronti delle criptovalute, è stato sostituito. Il nuovo presidente ad interim nominato è Mark Uyeda, il che potrebbe prefigurare un cambio di atteggiamento nei confronti del settore.
In ultimo ci teniamo a sottolineare l’enorme differenza tra una criptovaluta come Bitcoin e token come TRUMP. Sebbene entrambe non abbiano un valore intrinseco in senso stretto (non generano flussi di cassa, non detengono immobilizzazioni iscritte a bilancio, ecc.), il divario tra le due è abissale. Bitcoin rappresenta una nuova concezione di “bene di scambio” decentralizzato, ormai considerato anche un asset finanziario acquistabile tramite ETF. I token come quelli lanciati dalla famiglia Trump, invece, sono strumenti speculativi il cui valore dipende unicamente dalla promozione effettuata dagli emittenti e sono creati con l’obiettivo ultimo di arricchire gli emittenti stessi…quindi statene alla larga.